Quo vadis? Omaggio a Giovanni Degli Antoni – GDA.
Endecasillabi e settenari sciolti che ho composto in omaggio al professor Giovanni Degli Antoni. Mi chiese una breve testo per il suo ultimo eBook del 2016. Scrissi una prima versione più breve, che poi per ragioni redazionali, così mi disse, fu pubblicata in un formato così breve da perdere di senso. Da allora ho rimaneggiato molto il testo, ed eccolo qui nella sua interezza. Per la rubrica Episteme e techne
Quo vadis? Il ritmo del respiro. A gda Cammino su un sentiero di montagna: dove stai andando? Quo vadis? Respiro e nella mente già irrompono, disiecta membra, risposte smozzate Libertà va cercando ... Errai, candido Gino ... Solo l’amare, solo il conoscere/ conta... Il mio respiro sincopato cento ne suggerisce di risposte. Troppe. Come distinguerò senso e non-senso? È l’entropia il destino d’ognuno. Ma ... sento che il respiro mio ha un ritmo nato dalla fatica dei miei piedi. Dal ritmo ecco balugina un senso; l’affanno del respiro ricompone solo per un istante schegge sperse. Devo pensare, sì! Alla poesia. La poesia è voce è suono, è anche e soprattutto respiro. E nel respiro trova il suo ritmo. Se la voce si scrive, come si può fingere graficamente non il suono (per questo fu inventato l’alfabeto) ma il respiro? La poesia sarà il modello della prosa che avrà corto il respiro o fluido e disteso e articolato. La frase troverà una misura, variabile, ma una misura, e potrà suggerire dunque un ritmo (γίνωσκε δ' οἷος ῥυσμός ἀνθρώπους ἔχει. e apprendi quale ritmo governa l’umano). Il ritmo delle idee non delle parole. L'armonia del pensiero si esprime nel respiro della frase. Perché, per ricomporre i brandelli smarriti di parole amputate ci vuole orecchio!